L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Uno scorcio del villaggio.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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La chiesa della comunità. Ristrutturata negli anni '90, era semidistrutta nel periodo sovietico.
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Nella cripta della chiesa, di giorno e di notte, ininterrottamente, c’è sempre qualcuno che recita le preghiere.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Ballo d’autunno, per l’occasione le ragazze hanno tagliato e cucito i propri vestiti.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Maria, nata in Siria, dopo la guerra rientra in Russia con la famiglia e ora vive nella comunità insieme al fratello.
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Sono molti gli animali che animano i corridoi del vecchio ginnasio. I bambini a turno devono imparare ad accudirli.
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Benedizione dell’acqua del pozzo, unica fonte preziosa di acqua potabile nella comunità.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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La sera, dopo la cena alla mensa comune, l’appello dei ragazzi che frequentano l’accademia militare, interna alla comunità.
La disciplina fisica, oltre che morale e intellettuale, è ritenuta indispensabile.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Durante la messa.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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I bambini costruiscono fortezze inespugnabili, gioco che richiede immaginazione e manualità.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Una sera d’inverno.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Come nelle scuole della vecchia Unione Sovietica, le ragazze qui devono ancora saper smontare e rimontare un kalashnikov.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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All’interno della comunità vi sono una trentina di cavalli, tenuti in libertà in un grande maneggio. Ogni giorno i ragazzi possono cavalcare, grazie anche all’insegnamento di istruttori cosacchi.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Una domenica d’inverno, i due tamburini corrono per presenziare all’appello.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Creare un museo con reperti archeologici, naturalistici, di storia, cultura e tradizioni, è stata una delle grandi intuizioni di padre Pietro, fondatore della comunità.
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Autunno. I bambini svolgono mansioni di manutenzione del grande parco, ma poi si perdono nei loro giochi.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Sotto il tendone della mensa.
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Nel doposcuola Dasha gioca con i suoi compagni.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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Viktoria, una delle tante ragazze che vivono nella comunità.
Un tempo vi erano prevalentemente orfani o con problemi familiari, adesso anche ragazzi normali le cui famiglie desiderano dare un educazione secondo principi cristiani.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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I ragazzi aiutano gli adulti nel lavoro dei campi, nei periodi intensivi se necessario si sospendono anche le lezioni a scuola.
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Igor, il trattorista che lavora nei campi. La comunità vive in buona parte di autosussistenza.
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Nei corridoi del ginnasio, durante una pausa delle lezioni.
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La grande biblioteca contiene circa 500mila volumi.
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Un ufficiale cosacco, istruttore dell’accademia militare interna alla comunità, davanti alla chiesa e al piccolo cimitero.
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I ragazzi del coro della chiesa.
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Una domenica, ci si prepara per una passeggiata a cavallo.
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Ballo d'autunno.
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Maria ed Alexandra sono diventate amiche inseparabili.
L'Isola della Salvezza - © Francesco Comello
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19 di gennaio. Come ogni anno si sfidano le bassissime temperature per l’immersione nell’acqua gelida, dove si rievoca il battesimo di Gesù e ci si purifica dal maligno.
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Nella religione ortodossa per accedere al sacerdozio, è necessario diventare prima monaco oppure sposarsi.
Vladimir si sposa con Vittoria, entrambi alcuni anni prima hanno frequentato la comunità.
ONE COMMENT ON THIS POST To “Francesco Comello: L’isola della salvezza”
Cecilia Terenzoni
4 aprile 2017 at 14:51Gentile Francesco,
mi chiamo Cecilia Terenzoni e sono una collaboratrice della rivista +31mag.nl, un giornale online con sede ad Amsterdam che si rivolge alla comunità internazionale che vive qui. Il nostro focus è su tematiche politiche, sociali e culturali legate ai Paesi Bassi.
Stiamo realizzando alcuni servizi su World Press Photo 2017.Uno in particolare sarà dedicato agli italiani vincitori. Saremmo lieti se avesse tempo per una video-intervista. La durata sarebbe di circa venti minuti e le domande verteranno prevalentemente sul suo lavoro.
In passato abbiamo già realizzato servizi simili: qui, può vedere l’intervista realizzata con Massimo Sestini. Qualora fosse interessato, la pregherei di comunicarci quando sarà ad Amsterdam così potremo fissare un appuntamento.
Cordialmente,
Cecilia
https://www.youtube.com/watch?v=xzPPEZQA0gQ