Phom Fotografia

Nasce CartaBianca, uno spazio editoriale in cui chiediamo ai fotografi di scegliere e raccontarci una loro immagine: come è nata? Che cosa rappresenta nel tuo lavoro? Che processo c'è stato per la sua realizzazione? C'è una storia dietro?
I fotografi rispondono come preferiscono, non c'è un format di risposta predefinito ma solo la libertà di farlo secondo il proprio personale modo di raccontare.
È questa la cosa bella, e così
bianca, appunto.

Il progetto nasce da un'idea di Vanessa Vettorello e Mariateresa dell'Aquila, e Alisa Martynova è la nostra sesta ospite.



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Il progetto e la fotografia scelta

Il mio progetto Nowhere Near (2018 - 2020) è un racconto di sogni, migrazione e stelle. Nel mio lavoro amo creare metafore e connessioni tra fenomeni a prima vista molto distanti, ma che, all’occhio attento rivelano una relazione forte e profonda. Avendo rifiutato l’approccio diretto per parlare della migrazione, mi sono trovata a cercare una metafora che avesse un significato universale, capace di far immergere lo spettatore in una realtà apparentemente lontana. Ho avuto un Eureka moment quando mi sono imbattuta in una recente scoperta scientifica sulle stelle fuggitive (hypervelocity stars) che si trovano intrappolate sull’orizzonte confinante dei buchi neri. L’unica circostanza in cui possono scappare da questa sorta di limbo è quando due buchi neri si scontrano, gettando via le stelle dalle galassie. Questa immagine mi ha fatto cogliere la connessione: oggetti che potrebbero essere arrivati dallo spazio e allo stesso tempo rappresentativi della storia di un migrante.

Due pagine del libro di Hawking "Brief history of time" © Alisa Martynova
Due pagine del libro di Hawking "Brief history of time" © Alisa Martynova


L’immagine che ho scelto rappresenta una rosa del deserto, un cristallo particolare che si forma in ambienti aridi e sabbiosi. Un altro suo nome è rosa selenita, etimologicamente interpretabile come “pietra della luna”. Le condizioni per la formazione di queste pietre si trovano in diversi paesi dei mondo, tra cui paesi africani come Tunisia, Libia, Marocco e Algeria, paesi da cui i migranti spesso partono o che attraversano nel loro viaggio verso l’Europa. La forma della rosa è molto suggestiva e misteriosa, girandola nelle mani ho notato che da una certa angolazione può sembrare extraterrestre: un meteorite o pezzo di stella sospeso da qualche parte della galassia.

Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova




Fotografandola ho notato un’altra metafora. Potreste indovinare qual è?



Nella ricerca delle metafore, stavo cercando di rappresentare fotograficamente il mondo interiore dei personaggi principali di queste storie - persone vere che hanno avuto il coraggio per seguire il loro sogno spostandosi fisicamente da un posto all’altro. Ho ascoltato i loro racconti: la loro infanzia nei luoghi d’origine, le memorie di casa e i loro sogni. In questa fase del progetto, sono arrivata a pensare che il sogno non è necessariamente il desiderio verso un futuro migliore, a volte il sogno si trasforma in un incubo, l’immagine ricorrente di un qualcosa eternamente irraggiungibile. Successivamente ho deciso di prendere spunto dalle visioni e dai paesaggi onirici dei migranti, cercando di fotografarli nel mondo reale. Ho fatto quasi tutte le fotografie di notte usando la luce per svelare ciò che era nascosto.

Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova
Nowhere Near © Alisa Martynova

Qui sopra vi mostro alcuni dei miei appunti. Quelle scritte a matita sono le interviste che non ho registrato per essere meno invasiva. Mentre i soggetti mi raccontavano la loro storia, io prendevo appunti e annotavo particolari che potevano darmi spunti visivi. Ad un certo punto ho segnato il nome del presidente del Senegal che è anche un poeta, perché oltre ai fatti raccontati nei giornali cercavo informazioni sulla letteratura, il folklore, le tradizioni, e gli artisti provenienti dai paesi di origine dei migranti.
Quelle scritte a penna sono una specie di "subconscious writing": scrivevo tutte le idee che mi venivano riguardo alle stelle, il movimento, il viaggio…

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Alisa Martynova, classe 1994, è originaria di Orenburg, Russia. Dopo aver conseguito una laurea in Filologia nel suo paese natale, nel 2019 si diploma al corso triennale di fotografia professionale presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Durante gli studi ha lavorato come assistente del collettivo fotografico Riverboom. Alisa è stata vincitrice di numerosi premi (Premio Combat Prize, Premio Canon Giovani Fotografi, Zine Tonic Book Award) e finalista del Photolux Award 2019 e del PH museum Women Photographers Grant. Nel 2020 viene nominata al Leica Oscar Barnack Newcomers Award. Il suo lavoro viene pubblicato sulle riviste Internazionale e Leica Fotografie International. Nel 2021 il suo lavoro sarà esposto ai festival PhotoBrussels, Giovane Fotografia Italiana e Planches Contact. Con il progetto "Nowhere Near" vince il World Press Photo Contest nella sezione Portraits Series. Attualmente è fellow member dell’agenzia fotografica Parallelo Zero. Vive e lavora a Firenze.
https://www.alisamartynova.com/

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